Una cordata attraversa l'Istria 13-27 agosto 2016

13 agosto 2016, ore 08:00, piazza Europa, Gorgonzola, 43 persone s’incontrano e sono pronte, cariche di entusiasmo per le due settimane che trascorreranno insieme in Istria, presso un villaggio turistico in Valbandon.

S’incontrano per costituire insieme una cordata, una corda fatta da persone di buona volontà che decidono di impegnare una parte delle loro ferie, se non tutte, nel prendersi cura di altre assai speciali. Alcune di quest’ultime non parlano, altre non camminano, altre hanno un linguaggio tutto loro per comunicare, altre ancora sono lì perché hanno bisogno di sentirsi meno soli, ma, al di là delle diversità di ognuno, tutte sono lì per trascorre due bellissime settimane, tutte sono lì per vivere le loro vacanze in una cordata. Non è un fatto nuovo, è da più di vent’anni infatti che si verifica questo evento con mete diverse. I volontari che rendono realizzabile questa esperienza sono 24 quella mattina, molti si conoscono già, altri no, tutti però partono con la prospettiva di dare, senza la pretesa di ricevere la stessa misura in cambio, ma, come succede sempre quando si prova ad amare gratis, torneranno da quella esperienza avendo ricevuto più di quanto hanno dato, più ricchi umanamente, più allenati nella gratuità e grati a quelle persone speciali senza le quali quelle due settimane non sarebbero state possibili. Volontari e diversamente abili  nell’incontro di quella mattina costituiscono un intero, un gruppo in cui non ci sono elementi a cui si può rinunciare. L’entusiasmo quella mattina è palpabile, lo si vede soprattutto negli occhi di un uomo di nome Giorgio, ha un sorriso che sembra scolpito sulla bocca, è un entusiasmo contagioso il suo.

Con queste emozioni  e tanta buona volontà inizia la vacanza croata della Cordata.

Nel corso delle due settimane trascorse insieme si succedono bagni al mare, in piscina, un gita presso le isole Brioni, una a Rovigno e una a Pola, passeggiate lungo il mare, momenti di confronto e organizzazione, discussioni a volte, perché 46 persone sono 46 diversità da armonizzare, sono 46 punti di vista diversi, e poi ancora balli scatenati, battaglie coi colori a tempera, apertivi fatti in casa, canzoni cantate a squarcia gola, mani che accompagnano, mani che sostengono, mani che accarezzano, consolano. Sorrisi, risate, starnuti, facce stanche alcune volte, rilassate altre volte, scherzi, confidenze e infine discorsi e versi di ringraziamento e abbracci, volti grati, luminosi pieni di desideri e speranze di rivedersi presto.

Sono stati 15 giorni intensi, ricchi di vita, di collaborazione, di impegno. Sono stati giorni in cui la gioia di farsi vicini gli uni agli altri, prossimi, un po’ come fratelli, ha trionfato su ogni altro sentimento. E poi si torna a casa con uno spazio nuovo nel cuore, uno spazio dedicato a quegli amici speciali che in quelle due settimane hanno fatto un regalo ai volontari, quello di aprire dei varchi nei loro cuori, degli spazi di accoglienza, di affetto, di tenerezza, li hanno resi più umani, più capaci di “mettersi nei panni degli altri”, di farsi vicini, di essere buoni amici. Il 27 sera il pullman della Cordata ritorna a Gorgonzola e da esso scendono volti stanchi, ma sorridenti e grati gli uni agli altri. Missione compiuta, le due settimane trascorse insieme sono state belle e preziose. Grazie amici speciali perché senza di voi nulla di tutto questo sarebbe potuto accadere, grazie perché ci avete permesso di volervi un po’ di bene e perché ci avete voluto bene, grazie perché la vostra vita aiuta a colmare di senso la nostra.

 

Luigi Maria Cattaneo

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